lunedì 16 maggio 2011

Un mare di passione 2011


L’ambizione di UN MARE DI PASSIONE 2011 è grande: oltre all’ormai noto concorso fotografico, l’obbiettivo è la realizzazione di un volume di tutti i volti ed i pensieri della gente di mare Italiana. L’idea nasce da due ispirazioni: una è il lavoro della grande scuola di Oliviero Toscani che nel 2008 realizzò, con set fotografici allestiti nelle piazze, il volume “Parma siamo noi” con i volti della bella e vivace città; l’altra è l’ultima opera di Huw Lewis-Jones (editore, art-director, ritrattista e storico della fotografia)“Face to face: Ocean Portraits”, una celebrazione del mare raccontata attraverso rare immagini storiche e fotografie moderne con una straordinaria galleria di intensi ritratti (tutti realizzati usando la luce naturale spaziando dall'Europa agli Stati Uniti) di persone la cui vita è indissolubilmente legata agli oceani. Confidare nelle capacità dei fotografi, professionisti e non, è la sfida degli organizzatori. Convinti che l’insieme delle immagini/pensieri descriverà l’Italia fatta di subacquei, di marinai, di tellinari, di ricercatori, di pescatori ma anche di bagnanti e bambini che oggi amano il mare, ognuno a modo proprio, e che vogliono guardare al futuro e alle possibilità di preservare e valorizzare il mare nostrum.

Filtro reale o virtuale?

Il filtro fotografico è un accessorio per modificare l’immagine, rispetto alle condizioni di
ripresa originarie dell’obbiettivo. Ne esistono molti tipi: neutro, UV/Skylight, polarizzatore,
conversione colore, correzione colore, infrarossi, creativi e per il bianco-nero. Montato
sopra l’obbiettivo crea un nuovo livello vetro-aria che deve essere attraversato dalla luce
per raggiungere la pellicola o il sensore. L’uso di un filtro reale genera quindi sempre una
minima perdita di definizione dell'immagine.
Con l’arrivo della fotografia digitale molti degli effetti dati dai filtri reali possono essere
aggiunti dopo lo scatto, con filtri virtuali, utilizzando i programmi di fotoritocco ed
eliminando la perdita di definizione. I filtri reali per la conversione e la correzione
colore sono stati addirittura sostituti da una funzione della macchina fotografica, quella
del “bilanciamento del bianco” che ci permette di impostare la tipologia di luce (naturale,
tungsteno, flash, ecc.). Si realizzano in post-produzione tutti i filtri virtuali creativi e quelli
per il bianco-nero. Provate a giocare con i filtri rosso/arancione/giallo/blu/verde nel
convertire una foto a colori in bianco-nero ed otterrete risultati sorprendenti! Perché?

L'esposimetro ingannatore

Paesino sul mare, case bianche e sole che splende nel cielo limpido. Difficile pensare a
condizioni migliori per scattare foto bellissime. Se le inquadrature allargate al paesaggio ci
restituiscono immagini dai colori perfetti, in alcuni casi, quando inquadriamo dei dettagli
delle case, in cui prevale il bianco, potremmo scoprire che nella foto il bianco è diventato
grigio… come mai? Colpa dell’esposimetro. Ecco perché. L’esposimetro delle macchine
fotografiche misura la quantità di luce riflessa dai soggetti inquadrati e ci indica (una volta
impostata la sensibilità ISO) una coppia di valori tempo/diaframma adatta per scattare una
foto con un’esposizione corretta. Ma corretta rispetto a cosa? Qual è il termine di paragone
usato dall’esposimetro per valutare se la quantità di luce riflessa dal soggetto inquadrato
è giusta, poca o troppa? È sperimentato che, nella maggior parte dei casi, la luce riflessa da
soggetti e panorami, corrisponde a quella riflessa dal colore definito “grigio medio” o grigio
al 18%, che quindi è usato come il valore di riferimento degli esposimetri. Vi suggerisco un
esperimento: attenendovi ai valori indicati dal vostro esposimetro, provate a fotografare
un muro bianco; coprite la stessa superficie con un cartoncino nero e scattate inquadrando
solo il nero. Le due foto saranno molto simili: entrambe grigie! L’esposimetro indica valori
che permettono di ottenere una fotografia con luminosità media e, in generale, questo ci
garantisce ottimi risultati ma nelle situazioni limite, come il nostro muro bianco in pieno sole,
ricordatevi di correggere l’esposizione sovraesponendo (di 1 o 2 stop) e di sottoesporre per
soggetti prevalentemente scuri (dove non volete usare il flash) come un controluce.
L’esposimetro quindi non inganna ma lavora con impostazioni valide nella media dei casi. la
conoscenza di questo strumento, ci permette di uscire dalla media e dare libera espressione
alla creatività.
Buona luce =)